TERAMO – «Dalle disgrazie di inizio anno siamo riusciti a trarre il meglio di noi stessi e oggi il consuntivo non solo può essere giudicato molto positivo, ma dietro l’angolo è possibile prevedere un 2018 in cui utilizzare un piccolo patrimonio spendibile per altre iniziative utili per il territorio». Nella sintesi del presidente Renzo Di Sabatino c’è la soddisfazione di aver riposizionato la Provincia di Teramo quale volano dell’economia territoriale, avendo movimentato oltre 48 milioni di euro e, come ha sottolineato lo stesso presidente, «posto le basi per avere nel futuro una struttura scolastica complessiva adeguata e sicura per i nostri figli». La Provincia di Teramo è fra quelle che non ha fatto ricorso al fondo aggiuntivo stanziato dal Governo per gli enti con i conti in rosso, «nonostante terremoto e calamità naturali assolutamente straordinarie non ne abbiamo avuto bisogno», ha sottolineato Di Sabatino, ricordando le scelte strategiche di fondo quali il conferimento all’Invimit di beni immobili, la revisione della spesa, i tagli sulle partecipate (Agena, società in house, è una delle poche in Italia ad aver conseguito un utile). «E’ ovvio che questo non è sufficiente a tornare alla normalità, ovvero alla piena e adeguata soddisfazione delle esigenze del territorio e dei cittadini sui servizi essenziali: in particolare c’è ancora molto da fare e da spendere per riportare la viabilità ad una misura dignitosa, ma ci stiamo lavorando. Un risultato – ha concluso il presi-dente dell’Ente – raggiunto grazie alla collaborazione dei Consiglieri di maggioranza e minoranza e ai Sindaci, che in questo 2017 hanno mostrato una volgia di riscatto e di orgoglio».
Scuole. Il 2018 si apre con i nuovi finanziamenti ottenuti per gli istituti superiori: "Ipsia Marino" (5 milioni e 440 mila euro), liceo "Einstein" (3 milioni e 700 mila euro), "Comi 2" (2 milioni e 800 mila euro), il liceo "Curie" di Giulianova (2 milioni e 800 mila euro) e la possibilità, la richiesta è di questi giorni, di ottenere dei fondi per l’Artistico, l’Ipsia di Giulianova e un ulteriore finanziamento per il "Milli" di Teramo: il "Delfico" di Teramo, da solo porta a casa 6 milioni di euro. Alle scuole, priorità dell’amministrazione provinciale, bisogna aggiungere il finanziamento, sempre a valere sui fondi per il sisma, per il Palazzo della Prefettura, oltre 5 milioni di euro. Per quanto riguarda la viabilità nel 2018 ci saranno le risorse messe e disposizione dalla Regione per la manutenzione ordinaria 15 milioni e quelli del terzo stralcio ANAS per il post sisma circa 11 milioni.
Sicurezza scolastica. Da sottolineare tutta l’operazione fatta nell’ambito della gestione del patrimonio scolastico in nome della sicurezza: le risorse non vincolate derivate dalla vendita della Caserma dei Carabinieri (oltre 3 milioni e mezzo) sono state destinate alla scuola per la mappatura degli indici di vulnerabilità e gli interventi per l’acquisizione dei certificati antincendio. «Queste attività, insieme ai finanziamenti ottenuti – sottolinea il consigliere delegato Mirko Rossi -, consentiranno di ripensare anche la collocazione dei diversi istituti in ragione dei flussi scolastici e delle iscrizioni e anche, per quanto riguarda il capoluogo, il recupero completo del Comi e la possibilità di riportare in centro storico istituti che oggi sono periferia». Nel merito, per la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici sono stati spesi 582 944 euro; 58 000 mila euro sono stati impegnati anche per l’esecuzione delle verifiche di negli edifici strategici per la protezione civile. Le verifiche hanno coinvolto 25 edifici ed oltre 50 professionisti.
Viabilità.Per il futuro sarebbe utile seguire gli esempi virtuosi: mettere insieme le forze (uffici tecnici, progettisti, mezzi e operai) di Comuni e Province per gestire in maniera associata la programmazione e la manutenzione delle strade. Intanto la Provincia aprirà una sala operativa (con ponti radio e strumenti per il monitoraggio di mezzi e uomini) che entrerà in funzione per la gestione delle criticità: «Non ci sovrapponiamo alla Prefettura e alla Protezione Civile che coordinano l’emergenza – precisa Mauro Scarpantonio, consigliere delegato alla viabilità – ma useremo un protocollo per migliorare gli interventi sulle strade e sulla viabilità facendo tesoro delle esperienze fatte in questi anni».
Le cose fatte. Nella carrellata di azioni portate avanti: la manifestazione a Roma per far modificare il Decreto Sisma e includere i danni da maltempo e dissesto (emendamenti in collaborazione con l’Upi): la revisione delle partecipate (significativo l’impegno per riportare "in bonis" la Gran Sasso spa e rimettere sul mercato gli impianti sciistici; Agena, società in house per energia e ambiente, è fra le poche in Italia ad essere in attivo e nel 2018 si occuperà anche di certificazioni energetiche); la decisione di tornare a gestire direttamente il Centro Antiviolenza e Casa Maya con un aumento considerevole dell’utenza; l’acquisizione della parte di immobile che ospita il Convitto Delfico; l’affitto di parte dell’ex Medio Credito alla Te.Am. nell’ambito di un piano di razionalizzazione del patrimonio immobiliare.
Politiche industriali. Infine, ma non da ultimo, le politiche industriali; la Provincia di Teramo è l’unica in Abruzzo che svolge attività di mediazione nelle vertenze, una precisa volontà politica. Il ruolo di mediazione dell’ente ha contribuito alla positiva conclusione di situazioni conflittuali: quello per la Lazzaroni, la Gelco, la Golden Lady, l’Amadori, l’Atr, la DG Capital per citare i casi più significativi.
Sociale e territorio. Negli interventi di Federica Vasanella e Rinaldo Seca la valorizzazione degli impegni portati avanti. Le pari opportunità e il rilancio di Casa Maya e della Fenice, il programma per il dimensionamento scolastico, il quarto lotto della Teramo-Mare (Federica Vasanella) il lavoro che si sta svolgendo per il rilancio del comprensorio montano (Rinaldo Seca) i cui risultati “si apprezzeranno a medio termine”.